Il pollice verde del nonno e aloe vera

7:27 am

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Non ci furono grandi viaggi nella mia infanzia. La mia famiglia non è mai stata molto ricca, ma non posso di certo lamentarmi di quanto i miei genitori mi abbiano sempre dato. Lavoravano molto, sia mia madre che mio padre, ed io passavo molto tempo con i miei nonni paterni. In estate, poi, ero praticamente sempre da loro, una presenza costante e, molto probabilmente, faticosa da gestire. Eppure i miei amati nonni non si lamentavano mai, ed ogni mattina mi accoglievano con il sorriso e tutto l’amore che avevano per me. 

I nonni avevano un bell’orto ed una campagna molto grande, vari animali da fattoria ed un cane che amavo. Così passavo il mio tempo all’aperto, a creare fantasiose avventure nelle quali il cane mi seguiva amorevolmente, felice di avere un compagno pieno di energie con il quale correre e saltare tutto il giorno. Poi, naturalmente, aiutavo la nonna a cucinare e a preparare la tavola per il pranzo e, dopo mangiato, giocavo a carte col nonno. Raramente vincevo, poiché la sua competitività gli impediva di lasciare vincere la sua nipotina, ma quando accadeva provavo la soddisfazione più grande del mondo. Mi sentivo invincibile. Ed il nonno non la prendeva bene…

C’erano tantissime piante nel giardino dietro casa, il nonno le amava tutte e le curava e cresceva con una gentilezza incredibile. Qualche volta mi lasciava aiutarlo, anche se dovevo stare davvero attenta a non commettere errori, altrimenti le sentivo! Di solito, mi assegnava la cura dell’aloe vera perché è una pianta facile da coltivare – avrei fatto pochi danni, insomma. E così, inconsapevole della caparbietà dell’aloe vera,  mi concentravo al massimo davanti alla mia piantina, decisa a curarla al meglio delle mie possibilità. E quando il nonno notava la mia serietà, mi sorrideva ed incoraggiava ad ascoltare le piante e ad entrare in connessione con la natura.

I ricordi più belli della mia infanzia sono certamente quelli legati ai miei nonni, e, se oggi sono una botanica di professione, lo devo senz’altro alla passione per le piante che il nonno mi ha trasmesso. Da bambina invidiavo i miei amici che viaggiano all’estero, che andavano negli Stati Uniti a vedere Michael Jordan giocare. Ad oggi, però, non sento la mancanza di vacanze esotiche, mi mancano solo quelle persone che mi hanno amata e cresciuta e che mi hanno permesso di sviluppare consapevolmente una passione che oggi posso chiamare lavoro. Quanti dei miei amici viaggiatori possono dire lo stesso?

Così, ogni volta che vedo una pianta di aloe vera, mi fermo a sorridere, a ricordare e ringrazio il cielo di avermi dato una famiglia tanto amorevole.