Avete presente quelle persone rigide, ligi alle regole, poco inclini ai cambiamenti, che hanno necessità di organizzare tutto con largo anticipo e nei minimi dettagli? Ecco, io fatta sono così. Amo le certezze, e combatto quotidianamente contro l’ansia. Purtroppo, sono sempre stata una persona che si fa prendere dall’angoscia, ed ho imparato che l’unico modo per non finire con la gastrite è darmi delle regole ferree. Non è forse un modo tanto allettante di vivere la vita, poiché non vi sono molte avventure a cui andare incontro se si organizza tutto meticolosamente, ma la salute fisica e mentale viene prima del divertimento, credo.
Ad ogni modo, ho deciso di raccontarvi cosa mi è successo quell’unica volta in cui ho deciso di lasciarmi andare…
Alcuni amici che si preoccupano per la stabilità della mia vita – a detta loro non troverò mai l’amore se non mi lascio mai andare – qualche tempo fa hanno preso la decisione che avrebbero orchestrato la situazione ideale per me, nella quale avrei potuto lasciarmi andare senza cedere all’ansia e farmi venire un attacco di panico. Erano convinti che, conoscendomi bene, avrebbero fatto le cose per bene e che li avrei ringraziati dopo. Non è andata esattamente così. Convinta di andare a cena al solito ristorante, un sabato sera, mi hanno fatto salire in auto e poi, senza dirmi niente mi hanno trascinato in un bar. Scesa dalla macchina, ero già nel panico e non capivo perché insistevano nel dirmi che dovevo stare tranquilla, che avremmo solo bevuto una cosetta li prima di andare al solito posto. Non stavo bene, lo vedevano chiaramente da come parlavo, gesticolavo, sudavo, ma loro sghignazzavano e mi facevano bere birra dopo birra. Alla fine della terza pinta, ho chiesto loro di andare via, non ce la facevo più. Ed ecco che, dal nulla mi dicono che stavamo andando a ballare, che avremmo bevuto ora qualcosa di un po’ più forte e poi avremmo attraversato la strada e raggiungo la discoteca lì vicino. Realizzare che mi avevano raggirata mi ha fatto uno strano effetto. Delusa, arrabbiata e offesa che avessero ritenuto di dovermi ingannare per farmi divertire, incapaci evidentemente di accettarmi per quello che sono, mi sono alzata dicendo loro chiaramente ciò che pensavo e me ne sono andata. Fuori dal bar, le lacrime hanno iniziato a bagnarmi il viso, ma invece di chiamare un taxi per tornare a casa, complice anche l’alcol, ho deciso di entrare al casino Slovenia, che si stagliava allegro davanti a me, giusto accanto alla maledetta discoteca. Una volta dentro al casino Slovenia, stranamente serena, mi sono seduta al tavolo della roulette. Ho fatto qualche respiro profondo, ordinato un’altra birra e puntato qualche soldo. Ho continuato a bere e a giocare per qualche ora, con il risultato che ho perso duecento euro, ho vomitato nel bagno del casino Slovenia e sono arrivata a casa senza sapere come. La mattina dopo mi sono svegliata accanto ad un giovane uomo allora sconosciuto, ma che oggi è il mio fidanzato. Non ho ancora del tutto perdonato i miei sciocchi amici, ma devo dare loro atto che lasciarsi andare ogni tanto è davvero salutare…
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